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IL DOLORE, COS’E’?

Il dolore è definito dalla “International Association for the Study of Pain” (IASP) come “un’esperienza sgradevole, sensoriale ed emozionale, associata ad un danno tissutale in atto o potenziale, o descritto in termini di tale danno”. Il dolore è considerato il quinto parametro vitale dopo: pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e temperatura ed ha conseguenze cliniche sistemiche di fondamentale importanza.

Nei pazienti non verbalizzanti come gli animali e i bambini, è importante ricordare che l’impossibilità di parlare non esclude la possibilità di provare dolore!

Su queste semplici, ma non banali considerazioni, si basa il lavoro del MEDICO VETERINARIO ALGOLOGO, figura professionale ancora molto poco conosciuta ma senz’altro presente e in netta espansione. Negli ultimi dieci anni, infatti, sono stati fatti decisivi progressi riguardo il riconoscimento e il trattamento a breve e lungo termine del dolore, oltre che nella gestione palliativa di malattie oncologiche e mediche in stadio terminale. La più precisa conoscenza della neurofisiologia del dolore ha infatti permesso la messa a punto di protocolli antalgici maggiormente mirati e sofisticati.

QUALI SONO LE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI DOLORE SULLE QUALI DEVE LAVORARE IL MEDICO ALGOLOGO?

  • TRATTAMENTO DEL DOLORE ACUTO: tipicamente infiammatorio: dolore post-chirurgico, post-traumatico, viscerale in corso di patologie mediche di varia natura;
  • TRATTAMENTO DEL DOLORE CRONICO: Infiammatorio persistente/ neuropatico: patologie croniche quali otiti, gengivostomatiti, lesioni ulcerative croniche, osteoartrosi, patologie oncologiche;
  • TERAPIA PALLIATIVA E DI HOSPICE: intesa come trattamento sintomatico del dolore e degli altri sintomi conseguenti ad una malattia terminale e al conseguente decadimento fisico, nonché al controllo degli aspetti psicosociali dell’animale malato.

COME SI DIAGNOSTICA IL DOLORE NEI NOSTRI ANIMALI?

Il Medico veterinario algologo, rispetto al suo corrispettivo “umano”, deve superare diverse “difficoltà”. Come già detto in precedenza gli animali non possono trasformare la loro esperienza “di dolore” in parole, inoltre, quasi tutte le specie animali tendono per natura, a nasconderlo. Mostrare il dolore infatti potrebbe essere di svantaggio per l’individuo che ne è affetto. In linea di massima questo vale sia per le specie cosiddette “preda” ma anche per i “predatori”, i quali si troverebbero comunque in una condizione di mancato predominio. Tutto ciò si traduce nel fatto che molto spesso, i nostri animali, non si lamentano in corso di dolore anche di grave intensità, e che raramente manifestano espressioni tipiche. Nonostante questa premessa, lo specialista è allenato nel riconoscimento dei dettagli che caratterizzano le patologie algiche e si avvale di strategie mirate ad una corretta diagnosi. Prima tra queste, è la VISITA ALGOLOGICA, che consiste in una valutazione clinica complessa e dettagliata (con particolare attenzione ai parametri che possono modificarsi in presenza di dolore). L’obiettivo è definire: cronologia, sede e caratteri del dolore. Una volta ottenuta la diagnosi, il paziente andrà costantemente seguito nel tempo tramite controlli periodici (più o meno ravvicinati in base alla tipologia di dolore in corso), utilizzo di apposite “scale del dolore” e valutazione della risposta alle terapie impostate.

COME SI PUO’ TRATTARE IL DOLORE NEGLI ANIMALI?

Al giorno d’oggi possiamo avvalerci, al pari della medicina umana, delle più svariate tecniche di trattamento del dolore:

  • TRATTAMENTI FARMACOLOGICI (FANS, OPPIOIDI E OPPIOIDO-SIMILI/ PEA/ ALFA2-AGONISTI/ ANESTETICI LOCALI E TECNICHE LOCOREGIONALI/ ANTAGONISTI DEI RECETTORI EP4/ NMDA-ANTAGONISTI/ GABAPENTINOIDI/ INIBITORI DEL REUPTAKE DELLE CATECOLAMINE/ CANNABIS TERAPEUTICA).

I trattamenti farmacologici sono normalmente modulati in protocolli di trattamento multimodale del dolore, cuciti “ad hoc” sul singolo paziente, e ad essi è spesso utile o necessario abbinare tecniche complementari di trattamento antalgico, quali:

  • FISIOTERAPIA RIABILITATIVA (TERMOTERAPIA/ ESERCIZI TERAPEUTICI/ IDROTERAPIA/ MASSAGGIO/ TNM/ TECNICHE STRUMENTALI : elettrostimolazione, ultrasuoni, laserterapia, campi elettromagnetici, diatermia, onde d’urto)
  • AGOPUNTURA (secondo la medicina occidentale o secondo la medicina cinese);
  • FITOTERAPIA.